POZZO SACRO

Il più grande capolavoro nuragico

Il tempio a pozzo è la massima espressione architettonica della civiltà nuragica risalente a circa 3000 anni fa, ma sembra costruito oggi, con i suoi massi squadrati, perfettamente incastrati con una geometria perfetta. Situato nei pressi di Paulilatino, è il pozzo sacro più rappresentativo dell’Isola dove storie, leggende e verità si intrecciano tra loro.

Il silenzio del tempo che racconta leggende di un popolo lontano e di calendari precisi.

Il tempio a pozzo nuragico più rappresentativo e meglio conservato della Sardegna.

È la massima espressione architettonica di una civiltà, quella nuragica, risalente a 3.500 anni fa.

La costruzione​

Il monumento è orientato da NNO a SSE e si compone di tre distinte parti accuratamente scalpellate: vestibolo o atrio, vano scala e camera ipogeica a tholos. I due perimetri esterni non presentano alcuna lavorazione e sono realizzati con pietre e fango. Il vestibolo è la parte antistante la scalinata nel quale venivano deposte le offerte votive per la divinità. Il vano scala, oltre a consentire l’accesso alla camera ipogeica ed a rivestire un’importante funzione estetica, permetteva di raggiungere l’acqua che nei vari periodi dell’anno aveva un livello non costante.

La camera a tholos o falsa cupola, larga circa 2,5 metri, si raccorda perfettamente con la forma trapezoidale del vano scala e si compone di conci formanti cerchi concentrici; questi ultimi si restringono man mano che si procede verso la sommità della camera, che termina con una luce circolare di cm 35 ed ha un’altezza di m 7. Attualmente l’acqua ha un livello costante di 50 centimetri, conseguenza della costruzione di un canale di scolo realizzato durante la campagna di scavo, per consentire la visita all’interno della struttura in tutti i giorni dell’anno. La parte esterna del tempio si differenzia da quella interna per una minore cura nei dettagli. Non manca tuttavia la componente artistica: dall’alto si può ammirare un notevole recinto a forma di toppa di chiave che funge da cornice e presenta dei sedili in pietra nella parte interna. L’esterno, di forma ellittica, misura m 26 x 20 e racchiude tutta la struttura. Il pozzo sacro, pur presentando caratteristiche analoghe a quelle degli altri esemplari presenti nell’isola, si distingue per le notevoli dimensioni, per l’eccellente stato di conservazione, ma soprattutto per la raffinatissima tecnica di costruzione.

Gli eventi astronomici

Gli Equinozi

Nel mese di Settembre (dal 21 al 23 alle ore 12:00) e nel mese di Marzo (dal 18 al 21 alle ore 11:00) in occasione degli equinozi il sole illumina perfettamente il fondo del pozzo passando per il vano scale.
Il sole, con i suoi raggi, si riflette dentro il pozzo sino a toccare l’acqua. In questa circostanza l’osservatore, mentre guadagna gli ultimi 6 scalini interni, viene accompagnato da due ombre: una si proietta nell’acqua, l’altra discende dalla camera a tholos a testa in giù. Il fenomeno desta molta meraviglia in chi lo vive.

Il Lunistizio maggiore

Ogni 18,6 anni, in periodo di lunistizio maggiore, la luce della luna raggiunge lo specchio d’acqua riflettendosi perpendicolarmente attraverso il foro del diametro di circa 30 cm della camera a tholos. Teorie che prendono piede dal 1972 per intuizione di Carlo Maxia e Lello Fadda col supporto dell’astronomo Edoardo Proverbio. Teorie che portano in Sardegna, nel 2005, il Professor Arnold Lebeuf autore, nel 2011, dopo 5 anni di studi, del libro “Il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare”.

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